In un interessante articolo riportato sulla rivista Neuroimage: Clinical e ripreso dal quotidiano Repubblica, si legge che, grazie al lavoro Centro per i sistemi di neuroscienze e cognitivi (Cncs) dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Lit) di Rovereto, è stata individuata nel cervello “la culla della schizofrenia, ossia l’insieme delle aree coinvolte nelle distorsioni della percezione tipiche della malattia”. Tale scoperta è importante per programmare interventi psicologici e farmacologici mirati e personalizzati.
Questi risultati contraddicono alcune delle teorie psicologiche e psichiatriche più accreditate secondo cui “allucinazioni e alterazioni della percezione hanno origine nella corteccia frontale, l’area del cervello che controlla le funzioni cognitive elevate come il linguaggio e la programmazione di azioni. Il confronto delle immagini dell’attività del cervello rilevate con la tecnica della risonanza magnetica funzionale in 94 persone sane e in altrettante malate di schizofrenia indica invece che le aree della corteccia frontale non sono alterate, ma che avvengono alterazioni della percezione iniziale del segnale che si riverberano sulle funzioni cognitive superiori, alterandole”.
Per la prima autrice della ricerca, Cécile Bordier, ciò è indicativo del fatto che “la comunicazione è già alterata ad un livello molto basso dell’elaborazione del segnale”. Si è visto così dove ha origine il malfunzionamento della comunicazione tra le aree della corteccia cerebrale, chiamato frammentazione della connettività funzionale.
Che cosa è la schizofrenia?
Si tratta di una grave e cronica patologia del cervello in cui la caratteristica predominante è la difficoltà della persona di distinguere tra esperienze reali e non reali, a pensare in modo logico, ad avere reazioni emotive adeguate al contesto sociale. Possono essere presenti allucinazioni, “voci” e disperazioni che incutono nella persona un profondo stato di angoscia.
Nel DSM-5 (2013) la schizofrenia non è più distinta nei suoi diversi sottotipi ed è ricompresa tra i disturbi dello spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici.
I numeri sono elevati, basti pensare che in Italia si stima che 250,000 persone soffrano di questa patologia e, secondo l’OMS, ben 24 milioni nel mondo.