Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, si è chiesto perché dormiamo e perché sogniamo, ma soprattutto cosa succede nel nostro cervello in questi momenti, e perché è necessario dormire.
Quando ci capita di dormire poco, sperimentiamo durante il giorno una sensazione di malessere e fatica e spesso tendiamo ad essere più irritabili ed emotivi, faticando addirittura a mantenere l’attenzione.
Un ruolo importante nel nostro cervello è infatti svolto dall’ipotalamo, responsabile dei meccanismi sonno-veglia, dell’equilibrio nei processi fisiologici del nostro corpo e soprattutto fondamentale nella regolazione dell’espressione delle nostre emozioni.
Durante il sonno infatti alcune parti del nostro cervello si ricaricano e i nostri neuroni si rigenerano, come se fossero sottoposti ad una “manutenzione” per essere di nuovo recettivi ed equilibrati il giorno successivo.
Il sonno è quindi fondamentale per il nostro organismo ed il nostro benessere mentale.
La quantità di ore di sonno necessaria ad un essere umano diminuisce con l’avanzare dell’età, mentre un bambino ha bisogno in media di 10-12 ore, a un adulto possono bastare in media dalle 6 alle 8 ore, ed avanzando con lo stadio di vita il sonno diminuirà progressivamente a causa della diminuzione di melatonina.
Durante il sonno il nostro cervello svolge una costante attività mentale e percettiva. Infatti la nostra mente appare meno vigile del solito, ma un rumore troppo acuto ci sveglierà di soprassalto nella notte.
Grazie all’uso della polisonnografia, numerosi studi hanno rilevato quanto il sonno sia un fenomeno complesso caratterizzato da un succedersi di fasi o cicli che, intervallandosi più o meno in modo regolare, ci permettono di avere un sonno ristoratore. Non sempre però questo fenomeno si svolge regolarmente, può succedere infatti di faticare ad addormentarsi o di svegliarsi frequentemente durante la notte e aprire gli occhi al mattino già stanchi sebbene si sia dormito tutta notte.
A volte la motivazione è rintracciabile in pensieri e preoccupazioni che ci invadono durante il giorno, talvolta le cause potrebbero non essere così ovvie, perciò, vista l’importanza del sonno per il nostro organismo, potrebbe essere utile recarsi da uno specialista del sonno ed approfondire le cause.
Durante il sonno la nostra mente dà luce a quel fenomeno tanto misterioso chiamato sogno, che da sempre esercita fascino e curiosità nell’uomo. Mentre per secoli il sogno è stato considerato un elemento premonitore, ora abbiamo a disposizione differenti teorie interpretative da quelle più biologicamente orientate a quelle più psicologiche.
C’è chi sostiene che il nostro cervello rielabori memorie e consolidi apprendimenti avvenuti durante il giorno, dando luogo a sequenze di immagini, anche sufficientemente ordinate e razionali, mentre altri sostengono che il nostro cervello vada a recuperare tracce di memoria e le componga senza un ordine preciso e logico. Secondo questa ultima teoria sembra infatti che il nostro tronco encefalico mandi scariche casuali attivando aree della corteccia che a loro volta recuperano le nostre tracce di memoria ordinandole in modo casuale e spesso anche bizzarro. Ed è così che amici dell’asilo, persone che non si vedono da decine di anni e che si pensava pure di avere dimenticato affiorano alla nostra mente.
Quando si parla di sogni non si può tuttavia prescindere dal noto trattato, che ormai tutti conosciamo, “ l’interpretazione dei sogni”, in cui Freud sosteneva che i sogni sono un modo con cui il nostro inconscio si esprime dando voce a quei pensieri a cui la nostra mente conscia non può accedere.
Ed è così che i sogni sono diventati uno strumento usato dalla psicoanalisi alla psicologia clinica, utile ad aiutare molte persone a fare chiarezza sui propri bisogni e desideri. I sogni inoltre possono talvolta riflettere il nostro stato emotivo e trasformarsi in un valido campanello d’allarme di un malessere interiore.
Al nostro risveglio perciò, soffermiamoci maggiormente sui nostri sogni, prendendoci alcuni minuti per meglio capire quello che forse nella nostra vita proviamo o che forse vorremmo provare.
Si ringrazia la dott.ssa Arianna Fontana per la preziosa collaborazione.