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7 piccoli consigli per aiutare mente e corpo durante la quarantena.

A rispettare la regola secondo cui #iorestoacasa ci sono anche io. Ciò non toglie che anche dal proprio domicilio noi psicologi possiamo dare alcune indicazioni utili oltre ad essere sempre disponibili telefonicamente.

Molti Colleghi sono in prima linea sul fronte emergenza ad aiutare e supportare familiari e personale sanitario così duramente colpito dall’emergenza COVID-19.

La quarantena forzata, la limitazione delle proprie attività e libertà influisce in maniera marcata su tutti noi, dunque cosa possiamo fare per stare meglio e non farci sopraffare dallo sconforto e dalla paura?

Ecco alcune indicazioni che tutti noi possiamo seguire:

1) Riorganizzare le proprie abitudini quotidiane senza cadere nella trappola del lassismo e della “comodità”. Se da un lato possiamo godere di ritmi meno serrati, questo non deve eccessivamente impigrirci ma è più utile organizzare la propria quotidianità casalinga mantenendo comunque abitudini e routine, per farci sentire meno la “perdita” di un qualcosa, la nostra quotidianità, e darci conforto.

2) Limita le informazioni: no tassativo all’informazione costante e la televisione sempre sintonizzata sui canali di news in diretta, soprattutto se in casa ci sono dei bambini dato che ascoltano, elaborano a modo loro e potrebbero preoccuparsi o impaurirsi.

L’eccessiva quantità di informazioni aumenta il nostro carico cognitivo e la sensazione di essere sempre sotto-pressione.

Limitare i momenti della giornata in cui accedere alle fonti di informazione e soprattutto verificare la correttezza e l’attendibilità della fonte. Sempre fare riferimento a siti o organi ufficiali e non considerare le fake news che circolano soprattutto sui social network.

3) Chi ha tempo non aspetti tempo recitava un adagio popolare, è quindi questo il momento migliore per dedicarci a quella cosa che vorremmo fare da tempo ma che non abbiamo mai fatto. Leggiamo il libro lasciato sul comodino, guardiamo quel film uscito mesi fa al cinema e che non abbiamo potuto vedere, giochiamo con i nostri figli (questo tempo è unico e prezioso!), dedichiamoci al giardinaggio… impariamo e sviluppiamo qualcosa di nuovo che ci infonderà benessere e positività e che, magari, potremo proseguire anche dopo.

Questo serve soprattutto per portare la mente su qualcosa che non riguardo il Coronavirus e l’emergenza aiutandoci a sviluppare pensieri ed emozioni piacevoli.

4) Condividere ma non solo sui social! Condividiamo con chi ci sta vicino, familiari e amici, le nostre preoccupazioni e, soprattutto, le cose belle. Prendiamoci del tempo per chiamare, videochiamare chi sta lontano e chi magari non vediamo da tempo.

5) Pratica una leggera attività fisica osservando le indicazioni e le direttive emanate dal Governo, tenere in moto il nostro organismo porta dei benefici sull’umore, sul sonno, sulla capacità di concentrarci e soprattutto sul benessere psicologico. Attenua la tensione, si liberano endorfine, “neurotrasmettitori della felicità” che causano sensazioni positive.

6) Connetterci con le nostre emozioni senza negarle o ingigantirle: siamo di fronte ad una situazione di emergenza globale talmente difficile che tutti noi abbiamo paura e/o ansia.

Questi due stati emotivi ci accompagnano da sempre, fin da quando l’uomo ha messo piede sulla Terra. Ci sono servite per difenderci dai pericoli, per sopravvivere e anche oggi, nonostante le minacce alla sopravvivenza non siano all’ordine del giorno, fanno parte di noi.

Nella situazione che stiamo vivendo avere il giusto grado di paura è quindi normale e soprattutto,  aiuta a mettere in campo tutta quella serie di comportamenti utili a proteggerci dal pericolo di essere contagiati e contagiare, prevenendo la diffusione del virus così come indicato da Governo e Ministeri.

Come riportato dalla guida-antistress #psicologicontrolapaura “Un buon modo per liberarsi dal carico di emozioni che comprensibilmente si agitano dentro di noi in questi giorni è quello innanzitutto di riconoscerle per quello che sono (ad esempio: “mi sento spaventato” oppure “mi sento triste”) e poi pro- vare a lasciarle andare, senza tentare di risolverle, controllarle o nasconderle”.

7) Contatta un professionista: ultimo ma non meno importante è quello di non vergognarsi nel chiedere aiuto ad uno psicologo! Anche se non tutti siamo fisicamente presenti in studio, possiamo ascoltarvi e seguirvi anche a distanza grazie alla tecnologia! FaceTime, Skype, Zoom, WhatsApp sono soltanto alcuni degli strumenti da utilizzare per poter dialogare e discutere insieme di come ci si sente, di cosa si ha paura e di quello che risuona dentro di noi.

 

Non temete i momenti difficili. Il meglio viene da lì– Rita Levi Montalcini

 

 

Author Info

Alice Quadri

Psicologa Psicoterapeuta, Esperta in Psicologia Forense e Psicodiagnosi. Svolge la propria attività clinica e forense presso il proprio studio privato in collaborazione con numerosi studi legali e diversi professionisti. Svolge attività di docenza presso il CONI Lombardia.